Il Villaggio di “Torre”, situato nella parte alta di Minori, è una perla incastonata tra cielo e mare. I suoi “Terrazzamenti” caratterizzano un luogo che, da secoli, è considerato uno dei più grandi fondi di Limoni della Costa d’Amalfi. Il Villaggio deve il suo nome ad un’antica fortificazione presente ai tempi della Repubblica Marinara di Amalfi, anche se oggi non ne resta più nessuna traccia.
Torre si articola su strade che conducono ad altrettante vie e località: nell’area a sud della chiesa parrocchiale, dedicata a San Michele Arcangelo, si trovano via dell’Annunziata, che conduce al campanile di epoca normanna annesso ai ruderi dell’omonima chiesa, il ‘Belvedere Mortella’, il ‘Cortile’ e via Traglio, conosciuta comunemente come ‘rind’ o’ traglio’; a nord della chiesa parrocchiale, invece, si trovano via San Marco alla Torretta, via San Giuseppe, la Fossa Lupara, cioè un ambiente caratterizzato da oliveti, vigneti, carrubeti e castagneti e il sentiero che conduce alle località di Martelluzzo, Sangineto, Mandrino, Pontomena e Sambuco, nonché alla chiesa e convento di San Nicola ubicati sul Monte Forcella. (Luigi Reale)
Collegato al vicino centro di Minori attraverso numerosi viuzze e scale, il villaggio si trova al centro del “Sentiero dei Limoni”, antica via che collegava il centro del paese con la vicina Maiori. Una “Passeggiata” è d’obbligo ed è impossibile non lasciarsi inebriare dal profumo dei limoneti, la cortesia degli abitanti e dal panorama mozzafiato.
Tipici del villaggio sono i piccoli agglomerati di case rurali. Un grosso contributo all’attuale aspetto di Torre è dato dalle “Macere a secco”, muri costruiti con blocchi di pietra senza l’utilizzo di leganti, che sono presenti ovunque e che delimitano i vari terrazzamenti.
Tutti gli abitanti sono da generazioni dediti al lavoro nei terrazzamenti dove la produzione, imballaggio e trasporto dei limoni è sempre stata protagonista. da qui partivano le cosiddette “Furmechelle”, le donne che che si caricavano sulla testa le ceste di limoni piuttosto pesanti (le cosiddette “sporte”) e si muovevano in piccoli gruppi. Sembravano, viste dall’alto, delle piccole formiche, che si recavano in paese. A loro è stata dedicata la via del Sentiero dei Limoni.
In una relazione sulla città di Minori, inviata al Governo Napoletano nel 1628, si legge che “i frutti più frequenti della sua terra sono limoni e limoncelli, dei quali caricano le barche per Roma…(…): questi frutti nascono particolarmente nel luogo detto Torre”. Inoltre, così come esplicita lo storiografo amalfitano Matteo Camera nel suo volume Memorie Storico-Diplomatiche dell’Antica Città e Ducato di Amalfi, dai registri angioini risulta che il re Carlo I nel 1279 “volendo fare acquisto di piante fruttifere per arricchire il suo giardino di fresco fatto costruire a Siponto (l’attuale Manfredonia, in Puglia) desiderò avere da Minori delle piante di arance”. (Luigi Reale)
Questo a testimoniare quanto importante sia stato il contributo dei “Torresi”, sia in termini economici che di reputazione per la Costa D’Amalfi.
Un luogo fatto di quiete e di lavoro, di cortesia e vecchie usanze. Vivere in questo piccolo terrazzo sul mare è come fare un tuffo nel passato, riscoprire i vecchi valori e tanto spirito di sacrificio, che per secoli ha tenuto in piedi una piccola grande comunità